Programma
Primo incontro con i grandi protagonisti italiani giovedì 4 marzo alle ore 18.30 con Guido Bertolaso, l’uomo che sfida le emergenze. Si parlerà di "Crisis management e disaster recovery: riflessioni e spunti sulla gestione delle emergenze".
L’incontro è stato organizzato in collaborazione con lo Studio Legale Ghedini Longo, grazie all’impegno dell’avv. Luca Favini, e con il contributo del dott. Walter Milan, responsabile nazionale della comunicazione del CNSAS.
La promessa dell’“uomo che sfida le emergenze” nell’incontro che ha aperto il ciclo di appuntamenti di S.Pa.D.A. Confapi, la Scuola Padovana di Direzione Aziendale
“Crisis Management & Disaster Recovery: La gestione delle emergenze raccontata dai massimi esperti”. È stato questo il titolo dell’appuntamento con Guido Bertolaso, l’uomo che sfida le emergenze, ospite d’eccezione del primo di un ciclo di incontri con i grandi protagonisti della vita pubblica italiana organizzato via webinar da S.Pa.D.A., la business school di Confapi. Un tema poi approfondito di fronte a una nutrita platea di imprenditori e manager anche grazie alle successive, preziose testimonianze di Roberto Bolza, consigliere nazionale CNSAS - Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, CNSAS del Trentino, e di Moreno Muffatto, ordinario di Gestione Strategica delle Imprese presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. A moderare l’incontro - organizzato da Confapi in collaborazione con lo Studio Legale Ghedini Longo - Davide D’Onofrio, direttore dell’Associazione, e l’avvocato Luca Favini.
Inevitabile, con Bertolaso - già consigliere per l’emergenza Covid19 in quattro regioni italiane, recentemente incaricato della gestione della campagna vaccinale in Lombardia - partire dall’attualità. «Come siamo messi? Diciamo che stiamo sfruttando l’attuale carenza di vaccini per organizzare sempre meglio la macchina. Immagino che dopo Pasqua avremo vaccini sufficienti per somministrarli a tutta Italia, ma temo che molte regioni non saranno pronte. Ed ecco perché a febbraio e a marzo, vaccinando le persone anziane e le categorie più a rischio, stiamo per l’appunto anche rodando la macchina, migliorando la capacità organizzativa in modo da riuscire a gestire i vaccini con un sistema di precettazione che, mi auguro, sarà robusto ed efficiente. Non ci saranno due anni da tempo da aspettare, questo Governo è molto impegnato sul tema. Nello specifico», ha continuato Bertolaso, «in Lombardia stiamo lavorando per riuscire a vaccinare 150 mila persone al giorno, e tenete conto che, oggi, brindiamo quando riusciamo a vaccinarne 20 mila: a quei ritmi contiamo di aver raggiunto tutti per fine luglio».
Proposta cara Confapi, che l’ha lanciata, quella dei vaccini in azienda, che avrebbero il duplice effetto di alleggerire le incombenze del sistema sanitario nazionale allargando la platea degli operatori qualificati in grado di somministrarli, e di accelerare i tempi della campagna. «A questo proposito l’idea è quella di arrivare a consegnare un protocollo alle imprese, in base al quale saranno consegnati i vaccini, soprattutto di AstraZeneca: poi consentiremo loro di organizzarsi anche attraverso il supporto delle strutture pubbliche. Credo che entro fine marzo potremo poter partire con i vaccini in azienda. In generale, io vi invito a guardare al futuro con ottimismo: ce la faremo, usciremo da questa situazione, e credo che ci riusciremo entro l’estate. Non so se prima della fine dell’anno torneremo alla vita precedente al Covid, ma sicuramente sarà migliore di quella di oggi».
Nella prima parte del suo intervento Bertolaso si è soffermato, più in generale, sul tema dell’incontro: «La capacità di fare squadra è il primo aspetto da tenere a mente per affrontare le emergenze ed è anche quello più complicato in Italia, Paese in cui tutti vogliono comandare. Definire la linea di comando è invece essenziale. I master per la gestione delle emergenze fioriscono come funghi e sono spesso in fotocopia, purtroppo però è difficile insegnare una materia del genere, e questo perché la leadership non si insegna: contano la gavetta, la capacità di dare l’esempio e il lavoro. Altro punto: l’emergenza non si gestisce con la mentalità del burocrate, e segue regole di comportamento diverse dal tempo ordinario. Nell’emergenza non è il pesce grande che mangia quello piccolo, ma quello veloce che mangia quello lento».
A chiudere i lavori, le considerazioni del presidente di Confapi Padova Carlo Valerio, che ha ricordato come «in un momento come questo, che sta velocizzando il passaggio verso una società diversa, attraverso S.Pa.D.A abbiamo voluto costruire percorsi formativi in grado di fornire nuovi stimoli». «Abbiamo voluto declinare l’esperienza degli ospiti con le sfide imprenditoriali che ci attendono in modo da costruire un percorso di suggestioni tipico delle nostre attività», ha aggiunto Davide D’Onofrio. «S.Pa.D.A. Confapi è così ripartita dopo un anno di pausa forzata causa Covid-19, sfruttando le potenzialità di uno strumento al quale ci siamo dovuti abituare: il webinar». Il prossimo appuntamento del ciclo è in programma giovedì 18 marzo alle ore 18.30, con il dott. Alessandro Ermolli. Al centro le “Strategie di crescita per le PMI e scenari inediti dell’economia post Covid19”.